La grandissima diffusione del gaming, per una maggiore crescita dell’audience development nei musei, presenta grandissime potenzialità positive e rientra nei compiti del museo e nella sua mission fondamentale; mission che, come si è già detto, si è trasformata nel corso del tempo per essere al passo con la rivoluzione digitale in atto ed ha portato ad un passaggio da museo come ente che si occupa della sola conversazione a museo utente-centrico.
La gamification, come le altre tecnologie digitali, riveste un ruolo primario e invece che essere semplici strumenti di comunicazione o trasmissione di messaggi, sono veicoli di partecipazione e coinvolgimento dell’audience. I videogiochi poi, facilitano l’interazione tra gamer (giocatore) appartenente a ogni generazione e museo che di conseguenza deve cercare di attirare una fascia di pubblico difficile da coinvolgere sia per motivi che riguardano l’età che per le modalità di attivazione. Questi strumenti tipici del gaming, dotati di caratteristiche immersive che possono essere accostati a realtà virtuali o aumentate, possono essere considerati efficaci ed efficienti per produrre un tipo di educazione, l’eduntainment la quale ha elementi di storytelling e interattività. Il giocatore di conseguenza, ripetendo le stesse azioni nelle sessioni gioco, perfeziona l’apprendimento.
Casi che sono stati analizzati, come quello del MANN di Napoli e del V&A di Londra, hanno mostrato (nel caso del MANN) che il videogioco può essere giocato al di fuori del museo o costruire (nel caso del V&A di Londra) un rapporto biunivoco fra uomo/utente e bene culturale, conducendolo a scoprire i segreti delle varie collezioni custodite all’interno con un focus sui protagonisti che “abitano” il museo.
In conclusione, il museo deve avere il coraggio e la capacità di ridefinire il confine della propria comunicazione, adottando le nuove possibilità proposte dalla contemporaneità, senza temere di rovinare le attività di studio e conservazione delle collezioni e la propria vocazione educativa, perchè sono elementi che definiscono l’istituzione culturale in quanto tale.
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